In alcuni momenti della vita, viene voglia di raccontarsi…

Abbiamo tutti i mezzi possibili per parlare di noi, descrive fatti, emozioni, immagini… I social media hanno segnato una svolta epocale nel nostro relazionarci con amici più o meno intimi, semplici conoscenti e completi estranei.

Eppure ci sono momenti nella nostra vita nei quali abbiamo bisogno di comunicare in maniera più autentica. C’è chi potrebbe esprimere un obiezione e dire che non usa filtri nemmeno nei social. Per quanto malauguratamente la sua comunicazione possa esser spontanea (non sempre è cosa buona eccedere di spontaneità di fronte a tante persone che non ci conoscono davvero), in fondo qualcosa di più intimo, profondo, viscerale non è mai raccolto, descritto, consegnato… prima di tutto alla coscienza individuale e poi, di conseguenza, a chi ci legge.

Resta quindi questo bisogno di una certa verità con noi stessi, introvabile in quasi tutte le relazioni sociali reali o virtuali, per paura del giudizio, per bisogni “altri” che sopraggiungono, quali quello di “stupire”, “colpire subito”, oppure all’opposto conformarsi con l’opinione prevalente per esser accettati e inclusi. Le relazioni reali dovrebbero servire anche a comunicare con autenticità, consegnare all’altro parti di noi che non abbiamo mai forse nemmeno noi visto, accettato o apprezzato abbastanza, però spesso nemmeno le relazioni reali sono terreno fertile per questi spazi, perché pieno di stress, problemi quotidiani e tensioni. Ma in questo primo articolo più che sulla distanza nelle relazioni strette, voglio focalizzare l’attenzione sulla distanza nelle relazioni delle quali ci nutriamo ogni giorno con la tecnologia.

Quanti bisogni sono nascosti dietro ogni azione sociale? Quanto poco ci ascoltiamo, parliamo con noi stessi e tiriamo fuori la nostra verità?

psicoterapia-individuale

Vorrei che questo blog fosse uno spazio sincero dove sia io che voi, possiamo semplicemente “essere”.

Domande in privato (vedi sezione contatti) sono gradite, così come i commenti ai quali cercherò di dare un mio feedback veloce. Per questioni complesse, si ricorda, è strettamente consigliata una consulenza psicologica.

Grazie a tutti coloro che mi leggeranno e contatteranno.

A cura di Silvia Colizzi (Psicologa Clinica esperta in Neuropsicologia e attualmente in via di perfezionamento in Psicologia Giuridica-forense)
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